La doppia preferenza di genere cambia la composizione dell'aula del consiglio comunale di Cagliari proprio nell'anno in cui il voto al femminile compie settantanni. Le appena concluse elezioni comunali hanno introdotto una novità, la doppia preferenza di genere che, se per alcuni elettori ha comportato delle difficoltà di interpretazione durante il voto, in generale ha permesso una maggiore presenza femminile in consiglio e anche in questo caso la doppia preferenza ha premiato il centro sinistra.
Schieramenti a parte, le undici poltrone ottenute dalla rappresentanza femminile sono un vero e proprio record. La più votata in questa tornata elettorale è Francesca Ghirra con 1378 preferenze che, distanziando tutti, dichiara: «Non me l'aspettavo, devo ancora realizzare».
Nelle fila del Pd l'elettorato premia Grazia De Matteis che si schiera a favore della novità, sostenendo che: «Undici donne in Consiglio sono un inizio, in parte dovuto anche a un'onda di cambiamento nella mentalità comune. Ma c'è ancora tanto da lavorare».
Sempre nel Pd si mettono in luce anche Benedetta Iannelli, Giorgia Melis e Rita Polo, quest'ultima con i suoi 911 voti e fra i candidati più votati. Nel Psd'Az Gabriella Deidda e Monia Matta che portano in consiglio rispettivamente 900 e 480 voti. In rappresentanza dei piccoli partiti e movimenti arriva l'elezione di Marzia Cilloccu che con 399 voti entra in consiglio comunale con il sostegno di tutto il suo movimento La Base che, a cinque anni dalla sua costituzione, vanta già numeri di tutto rispetto.
Se nelle liste di centro sinistra le donne sono riuscite a ritagliarsi ampi spazi, non si può dire altrettanto per quanto riguarda i partiti di centrodestra. Infatti per quanto riguarda i Riformatori, le donne hanno ottenuto solo il 25 per cento dei voti totali, stessa percentuale delle candidate in campo con Nessun dorma. Cifre che non fanno parlare di successo della doppia preferenza e, in generale, di parità.
Leggermente meglio in Massidda Sindaco e Forza Cagliari, la lista dell'unica neoconsigliera del centrodestra Loredana Lai che dichiara: «Una vittoria frutto del consenso ottenuto col grande lavoro fatto in passato».
Dunque 70 anni di voto alle donne che a Cagliari hanno visto un duplice successo: unico comune di grandi dimensioni che non è andato al ballottaggio con la vittoria di Massimo Zedda e una grande presenza di donne all'interno della coalizione vincente che andranno ad occupare importanti poltrone in comune.
Schieramenti a parte, le undici poltrone ottenute dalla rappresentanza femminile sono un vero e proprio record. La più votata in questa tornata elettorale è Francesca Ghirra con 1378 preferenze che, distanziando tutti, dichiara: «Non me l'aspettavo, devo ancora realizzare».
Nelle fila del Pd l'elettorato premia Grazia De Matteis che si schiera a favore della novità, sostenendo che: «Undici donne in Consiglio sono un inizio, in parte dovuto anche a un'onda di cambiamento nella mentalità comune. Ma c'è ancora tanto da lavorare».
Sempre nel Pd si mettono in luce anche Benedetta Iannelli, Giorgia Melis e Rita Polo, quest'ultima con i suoi 911 voti e fra i candidati più votati. Nel Psd'Az Gabriella Deidda e Monia Matta che portano in consiglio rispettivamente 900 e 480 voti. In rappresentanza dei piccoli partiti e movimenti arriva l'elezione di Marzia Cilloccu che con 399 voti entra in consiglio comunale con il sostegno di tutto il suo movimento La Base che, a cinque anni dalla sua costituzione, vanta già numeri di tutto rispetto.
Se nelle liste di centro sinistra le donne sono riuscite a ritagliarsi ampi spazi, non si può dire altrettanto per quanto riguarda i partiti di centrodestra. Infatti per quanto riguarda i Riformatori, le donne hanno ottenuto solo il 25 per cento dei voti totali, stessa percentuale delle candidate in campo con Nessun dorma. Cifre che non fanno parlare di successo della doppia preferenza e, in generale, di parità.
Leggermente meglio in Massidda Sindaco e Forza Cagliari, la lista dell'unica neoconsigliera del centrodestra Loredana Lai che dichiara: «Una vittoria frutto del consenso ottenuto col grande lavoro fatto in passato».
Dunque 70 anni di voto alle donne che a Cagliari hanno visto un duplice successo: unico comune di grandi dimensioni che non è andato al ballottaggio con la vittoria di Massimo Zedda e una grande presenza di donne all'interno della coalizione vincente che andranno ad occupare importanti poltrone in comune.