A metà aprile vi avevo parlato dell'EX MANIFATTURA TABACCHI CHE DIVENTERÀ UN POLO PER IMPRESE CREATIVE E STARTUP.
Nelle prossime settimane, questo immenso spazio, sarà finalmente riaperto al pubblico e, come anticipato, sarà un luogo che avrà il compito di fungere da incubatore, ospiterà talenti e creativi e imprese ad alta densità tecnologica. La ditta incaricata dei lavori sta completando gli allestimenti della sala d'accoglienza e del locale ristoro in modo da permettere alla Regione di inaugurare gli spazi ristrutturati.
Sono serviti oltre 10 milioni di Euro per recuperare 12.000 dei 22.000 metri quadri complessivi che compongono la struttura nel cuore della città a pochi passi dalla Marina. Lo spazio è stato dato in concessione per tre anni a Sardegna ricerche e vi saranno spazi condivisi dotati di adeguate infrastrutture tecnologiche con un'offerta di servizi dedicati. Un ambiente operativo e organizzato, favorevole all’open innovation e alla collaborazione tra start-up. Al termine della sperimentazione sarà definito un modello di gestione da sottoporre a gara.
Non sono mancate le polemiche comunque in queste settimane e molti avrebbero preferito che questi spazi fossero assegnati ad iniziative per la città e i cittadini essendo il luogo estremamente centrale e perfetto sfondo per attività di vario tipo da poter dare in gestione ad associazioni e non solo. La Regione comunque tranquillizza: nessuna rivoluzione, il progetto di fabbrica delle creatività è sempre in piedi ma imprese culturali e creative devono abbinarsi all'utilizzo delle nuove tecnologie. Rimarrò vicina all'evoluzione di questa struttura in modo da capire eventuali utilizzi futuri dell'ex Manifattura. Lo spazio sfruttabile è infatti ancora molto.
Nelle prossime settimane, questo immenso spazio, sarà finalmente riaperto al pubblico e, come anticipato, sarà un luogo che avrà il compito di fungere da incubatore, ospiterà talenti e creativi e imprese ad alta densità tecnologica. La ditta incaricata dei lavori sta completando gli allestimenti della sala d'accoglienza e del locale ristoro in modo da permettere alla Regione di inaugurare gli spazi ristrutturati.
Sono serviti oltre 10 milioni di Euro per recuperare 12.000 dei 22.000 metri quadri complessivi che compongono la struttura nel cuore della città a pochi passi dalla Marina. Lo spazio è stato dato in concessione per tre anni a Sardegna ricerche e vi saranno spazi condivisi dotati di adeguate infrastrutture tecnologiche con un'offerta di servizi dedicati. Un ambiente operativo e organizzato, favorevole all’open innovation e alla collaborazione tra start-up. Al termine della sperimentazione sarà definito un modello di gestione da sottoporre a gara.
Non sono mancate le polemiche comunque in queste settimane e molti avrebbero preferito che questi spazi fossero assegnati ad iniziative per la città e i cittadini essendo il luogo estremamente centrale e perfetto sfondo per attività di vario tipo da poter dare in gestione ad associazioni e non solo. La Regione comunque tranquillizza: nessuna rivoluzione, il progetto di fabbrica delle creatività è sempre in piedi ma imprese culturali e creative devono abbinarsi all'utilizzo delle nuove tecnologie. Rimarrò vicina all'evoluzione di questa struttura in modo da capire eventuali utilizzi futuri dell'ex Manifattura. Lo spazio sfruttabile è infatti ancora molto.
Ricordo che l'ex Manifattura Tabacchi è un edificio risalente al 400 che intorno all'inizio del 1700 ha subito l'attacco spagnolo riportando diversi danni. Nel primo decennio dell’ottocento nei locali ristrutturati dell'ex convento venne poi avviata la Manifattura Tabacchi. La Manifattura fu una delle prime fabbriche di Cagliari a fornire un impiego stabile e una remunerazione certa ai primi dipendenti “statali” della Sardegna. Anche la manodopera femminile beneficiò di questo contesto economico e iniziò a percepire salari piuttosto elevati rispetto agli stipendi medi del proletariato femminile dell'epoca. A partire dagli anni ’90 inizia per la Manifattura Tabacchi di Cagliari un periodo di crisi irreversibile dovuto all'incapacità di tenere testa alla modernizzazione e di conseguenza nel 2001 l’Ente Tabacchi Italiano ne annuncia la chiusura.